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The Stone Witch of Florence è il romanzo d’esordio di Anna Rasche.
Siamo nel 1300 e Ginevra è una donna un po’ ribelle ma anche ingenua, che non esita ad aiutare gli altri senza pensare troppo a fondo ai pericoli del suo essere una donna non sposata, povera e istruita. Ha il dono di guarire i malati soprattutto attraverso i poteri nascosti nelle pietre preziose grazie all'apprendistato fatto da Monna Vermilia.
“Sappiamo che i poteri delle pietre sono vari e meravigliosi quando invocati da chi è legato ai fili dorati invisibili.”
Questa sua capacità però è vista dagli uomini bigotti dell’epoca come una maledizione e viene condannata come strega, mutilata e cacciata da Firenze. La sua colpa? Aver guarito molte persone. Il suo esilio dura quasi 10 anni, quando viene richiamata dai suoi precedenti aguzzini in una città completamente devastata e consumata dalla peste nera così come lo è quasi tutta l’Italia. È un pedina che può essere sacrificata.
Ginevra accetta, convinta che finalmente la sua arte curativa verrà riconosciuta come tale, ma non è l’epidemia che deve debellare: deve cercare di risolvere un mistero. Con l'aiuto della sua collezione di pietre, dovrà rintracciare il ladro che sta saccheggiando le chiese di Firenze, privandole delle reliquie dei santi dal valore inestimabile che proteggono i fedeli dal castigo divino per non essere stati dei devoti cittadini. Tra religione e superstizione, se riuscirà a portare a termine la missione verrà riconosciuta come medico e non più come strega come le promette l’Inquisitore Michele, un uomo all’apparenza ingenuo.
Ginevra è una donna che lotterà e sarà in grado di farsi valere in un mondo dominato dagli uomini che temono il suo potere e preferiscono zittire persone come lei relegandole nell'ombra.
“Lui rise ancora e poi cominciò a piangere e così fece Ginevra e si abbracciarono e piansero insieme per tutte le disgrazie che avevano superato nel tempo e per il peso di averle sopportate e per non essersi semplicemente arresi alla morte. Ma quando si separarono per dormire un casto sonno nell’erba profumata, riposarono sereni, come riposa chi sa di aver trasformato un nemico in amico.”
L'autrice è una gemmologa e storica del gioiello e questa sua passione traspare nell’intero libro nella cura che ha messo nella descrizione delle pietre e delle loro proprietà. Così come nel lavoro di ricerca fatto per ricostruire i luoghi e le chiese di Firenze del XV secolo.
Ho trovato questo fantasy storico strano ma anche divertente, aiutato dal tono leggero e scanzonato che richiama le novelle di Boccaccio (di cui sono presenti persino alcuni protagonisti). L'indagine di Ginevra e dei suoi improbabili aiutanti, personaggi secondari ben delineati che a volte le rubano la scena, è stata coinvolgente anche se bizzarra e dovuta soprattutto al caso. Belle le illustrazioni che hanno aiutato a capire meglio.
Non è stato tutto rose e fiori. Il continuo andare avanti e indietro nel tempo con i flashback per farci sapere che cosa è successo alla protagonista è un po’ fastidioso. Il ritmo della lettura a volte è lento, spezzato da lunghi spiegoni ricchi di dettagli che distraggono dal mistero da scoprire. Il finale è stato troppo veloce rispetto a tutto il resto.
Lo consiglio a chi piace il fascino macabro di prendere con ironia e leggerezza le difficoltà che la vita ci pone davanti.

3.5/5
La narrazione è sicuramente scorrevole e invoglia alla lettura, purtroppo però l'ho trovata un po' distaccata e questo mi ha un po' rovinato l'esperienza di lettura.
La trama è originale e molto affascinante, consiglio sicuramente questo libro agli amanti di letteratura storica con quel tocco fantasy dove la magia è verosimile e interessante.
Ringrazio Ne/on e netgalley per la possibilità di avere l'arc digitale!

✎ (𝐟𝐢𝐧𝐨𝐫𝐚) 𝐢𝐥 𝐩𝐢ú 𝐛𝐞𝐥 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐍𝐞/𝐨𝐍 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨! 𝐅𝐚𝐧𝐭𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨!
Anche questo romanzo è una super anteprima che @neonlibri e @netgalley ci hanno messo a disposizione, quindi, come sempre, sono doverosi i ringraziamenti per avermi donato questa possibilità.
Questo è il tipico libro che riuscirà a farvi perdere nei vicoli di una Firenze medievale colpita dalla peste, dove la magia si intreccia perfettamente con la storia. Anna Rasche è riuscita a creare un romanzo che è tanto una celebrazione della storia quanto della fantasia, mescolando sapientemente il rigore storico con il fascino del soprannaturale. Meraviglia, no?
Immaginate di camminare per le strade di Firenze, tra il caos della peste nera, seguendo le vicende di Ginevra, una guaritrice dotata di un potere straordinario legato alle gemme. Non è solo una storia di magia, ma anche di lotta e riscatto, di una donna esiliata perché considerata una strega, che deve combattere per dimostrare il valore del suo dono in una società patriarcale e profondamente segnata dalla religione.
Quello che rende questo libro davvero speciale è proprio l’equilibrio perfetto tra la storia e il fantasy. L'autrice non si limita a trasportare in un’epoca lontana, ma rende vivida ogni scena con dettagli storici autentici: le credenze, le gerarchie sociali, la devastazione della peste, tutto è scritto in modo accurato e reale. E poi, la magia delle pietre preziose non è solo un tocco fantastico, ma qualcosa che si integra naturalmente nel contesto, come se fosse stato sempre lì, nascosto tra i segreti della Firenze medievale.
Il ritmo del romanzo è avvincente, con momenti di tensione che vi terranno incollati alle sue pagine fino alla fine. L'investigazione di Ginevra, incaricata di scoprire un misterioso ladro di reliquie, aggiunge quel tanto di thriller alla trama che si evolve in una rete di intrighi e cospirazioni, in cui niente è come sembra.
𝐂𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢
Questa è una lettura che posso definire magica, letteralmente e figurativamente. Se amate i romanzi storici e il fantasy, qui troverete un mix perfetto, in grado di catturare la vostra immaginazione. Consigliato!

Una lettura molto scorrevole che mi ha trascinata nella vicenda di Ginevra di Genova e del ladro di reliquie.
Il grande impegno nel ricostruire l'atmosfera storica e religiosa e l'arte curativa delle pietre non rende la lettura pesante, anzi diventa un modo per renderla ancora più piacevole. Specie se si riconoscono alcune chicche o altri riferimenti, come quello (in realtà abbastanza palese ma non per questo meno gradevole) al Decameron di Boccaccio. Un romanzo che immaginavo molto più complesso e contorto, si è invece rivelato davvero gradevole nonostante alcuni temi e alcune scene possano essere toste.
L'elemento fantastico si fonde perfettamente con lo sfondo di Firenze nel 1348, dove scienza, religione e magia non erano poi così distanti tra di loro. Non sembra mai esserci un effettivo elemento fuori posto, in una convivenza di elementi molto piacevole per chi legge, e che spinge a riflettere anche sulla nostra società. Cosa riteniamo scienza, e perché? Ciò che conosciamo è sapienza neutra oppure ci sono dietro manipolazioni dovute, tra gli altri fattori, alla nostra visione umana del mondo? La società che abbiamo costruito attraverso quelle conoscenze, come le riflette? Come la possiamo cambiare o come, nel peggiore dei casi, possiamo conviverci?
I personaggi secondari come Piero e Taddea non sono esplorati troppo (nonostante non siano affatto bidimensionali), per lasciare molto spazio a Ginevra, Lucia e Michele, che cambiano non poco nel corso della storia. In alcuni punti sono arrivata a commuovermi, specie in una scena verso il finale, che mi ha colpita perché non me la aspettavo, ed è stata molto tenera anche se semplice in apparenza.
I capitoli per lo più brevi spingono a continuare la lettura, così come il desiderio di scoprire l'identità e gli scopi del ladro e vedere il destino di Ginevra.

Purtroppo devo ammettere che è un libro che non mi ha lasciato nulla.
Nessuna emozione, nessun batticuore, un romanzo totalmente asettico.
L’idea è molto originale e mi aveva incuriosito questo mix di magia e religione.
Il sacro ed il profano che si mescolano e in un qualche modo convivono. Peccato che di profano non vi sia praticamente nulla.
La magia, il potere delle pietre di cui il titolo fa richiamo, è uno specchietto per le allodole.
Di questa magia se ne parla poco, i loro poteri sono quasi effimeri.. Ginevra se ne serve veramente poco, non viene spiegato bene come funziona il suo potere, tutto è estremamente lasciato al caso, dando come risultato una scarsa caratterizzazione dell’elemento fantasy.
La narrazione è estremamente fredda e distaccata, non ci coinvolge nella lettura i momenti drammatici sono piatti come quelli che dovrebbero essere comici e sdrammatizzare la storia.
Le descrizioni dei luoghi o dei personaggi non sono particolarizzati, è un peccato perché si capisce che l’autrice ha speso molto in ricerca, nonostante questa minuziosità di dettagli non è riuscita a rendere le descrizioni evocative.
Anche il linguaggio usato dai personaggi… vorrebbe richiamare i costumi dell’epoca, peccato che non basti usare i termini “Messere” “Donna” o “Monna” per farci vivere la storia dell’epoca.
I personaggi non hanno brillato di personalità, da Ginevra, Lucia al Becchino nessuno è riuscito ad emergere, sono rilegati tutti sullo stesso piano, ognuno di loro avrebbe potuto essere tranquillamente il protagonista della storia.
Sto cercando veramente di trovare qualcosa di positivo sicuramente ho letto libri peggiori, però questo veramente non mi ha lasciato nulla.
Mentre lo leggevo non vedevo l’ora di concluderlo, e nonostante siano passate poche ore, già il suo ricordo si sta affievolendo nella mia mente.
Ripeto me ne dispiaccio perché la storia aveva tutte le basi per essere interessante e coinvolgente.
Ringrazio ancora la casa editrice per avermi dato l’opportunità di leggere in anteprima questo romanzo.

3.5 stelle
Amo i romanzi storici, se poi parlano di donne, forza femminile e streghe ancora meglio.
Mi è piaciuta la scrittura dell'autrice, molto reale e adeguata all'epoca che racconta senza mezzi termini.
Unica nota che non mi aspettavo sono state le imprecazioni, che in un libro scritto in inglese posso comprendere abbiano un tono diverso dal leggerle in italiano (per quanto l'inserimento nel testo sia letterale e solamente riportato).
L'ho trovato un libro molto scorrevole e ho apprezzato anche le illustrazioni all'interno.
In molti punti certe scene e certi colloqui tendono al comico e mi hanno fatto sorridere caratterizzando maggiormente i personaggi coinvolti.
Non è un testo che si dilunga e ho apprezzato anche la trama relativa al mistero da svelare con annesso epilogo.
Un libro che sicuramente consiglierei per gli amanti della narrativa storica e per piacevole intrattenimento.

A questo libro non ho saputo resistere.
Genere? Il mio preferito: il fantasy.
Protagonista: strega, forte con un nome che amo follemente (al punto da darlo alla mia bimba)
Elementi? Le gemme. Me ne sono occupata in passato quindi le conosce e le amo.
Luogo? Firenze. La mia amata città di adozione.
Potevo non leggerlo? Ringrazio neonlibri e netgalley per la copia e-ARC.
🌻📚🌻
🌻Libro di esordio di un'autrice che è anche gemmologa e storica del gioiello. Il suo retaggio permea tutto il libro e si percepisce la passione e l'emozione che l'hanno portata alla costruzione di un'ambientazione e di un world Building che funziona. Aggiungete un mistero che lascia incollati e una protagonista apprezzabilissima e le premesse non possono che essere ottime.
🌻Sentite nell'aria un MA? Si, purtroppo c'è. Il ritmo di lettura, a volte, mi è parso decisamente troppo lento. Nonostante i capitoli siano brevi, a tratti li ho percepiti davvero lunghi. Gli "spiegoni" spezzano un po' troppo la narrazione e distolgono dal focus. Il finale vola ma è decisamente troppo affrettato.
Ovviamente si tratta della mia personalissima opinione soggettiva.
Se da un lato il curriculum dell'autrice mostra attenzione e cura (anche nel linguaggio), dall'altro appare decisamente troppo prolisso e accademico.
🌻 Sicuramente vorrò leggere altro in futuro dell'autrice confidando in una sua maturazione di scrittura a livello globale.
Per questo volume un bel 4-⭐di incoraggiamento

Sono grata a NetGalley e alla casa editrice Ne/oN per questo ARC ricevuto in anteprima in cambio di un’onesta recensione.
Purtroppo, si è rivelata una lettura non proprio trascinante, benché presentasse più di un motivo per piacermi molto: ambientazione storica, una Firenze medievale abbruttita e consumata dalla peste nera, una giovane donna che persegue comunque lo studio della medicina, soprattutto quella legata ai poteri delle pietre. Io stessa amo le pietre dure e i cristalli, e sono sempre stata affascinata dai benefici e dall’influenza che esercitano in base a tradizioni antichissime, sia in occidente che in oriente.
Pur avendo a disposizione un substrato così ricco e affascinante, supportato anche da un’evidente conoscenza personale, questo romanzo assomiglia a un dolce preparato con ingredienti di qualità che non è riuscito a lievitare bene. Una storia afflosciata è la prima metafora che mi viene in mente, perché la narrazione parte piatta e così resta, a tratti confusa, a tratti lentissima, quasi sempre priva di quel ritmo e di quel guizzo che incuriosiscono e che spingono il dito a girare la pagina per sapere cosa succederà dopo.
Ginevra è ribelle, spregiudicata ma anche ingenua, inconsapevole dei pericoli a cui la espongono il suo essere donna e non maritata, povera, ma anche istruita, generosa ed emarginata.
La Firenze del 1348 non è un luogo per donne, la paura del maligno e delle streghe è dietro l’angolo, la stessa peste è penetrata nelle mura e ha reso deserte piazze e chiese. Basta poco per incorrere nella dannazione eterna e nella collera di preti e maschi, specie investigando tra miracoli e reliquie.
Nel complesso, è un fantasy storico con buoni spunti, un po’ pretenzioso. Forse le bestemmie in italiano che s'incrociano all'improvviso nel testo aggiungeranno sapore per i lettori stranieri: io ne avrei fatto volentieri a meno.

Probabilmente non sono la persona giusta per questo libro, che mi è parso davvero insipido e piatto sin dalle sue prime battute iniziali, passando dallo svolgimento abbastanza monotono e inconcludente a una conclusione anti climatica e poco soddisfacente: mi aspettavo, come dice il titolo, una strega che utilizza le pietre e le gemmologia come pilastro della sua magia, ma il realtà l'aspetto fantastico di questa storia (comunque ispirato a un manoscritto di reale esistenza) viene rilegato a Ginevra, la protagonista, che usa le sue pietre come se fosse in un laboratorio, e queste semplicemente "funzionano" - e pure a tempo record direi - per far nascere bambini e guarire persone dalla peste nera. Il libro poteva essere salvato dalla componente mistery - Ginevra infatti viene richiamata a Firenze per indagare su delle reliquie sante scomparse - e dove le motivazioni le ho apprezzate (così come le splendide illustrazioni all'interno) ho trovato in generale lo svolgimento dell'indagine totalmente casuale ("è del mestiere, questa?") e il finale fortemente anticlimatico. Non credevo di essere già arrivata alla risoluzione, letteralmente pochi capitoli dopo che viene chiarito il modus operandi del ladro. Anna Rasche nella vita valuta gioielli antichi per musei, e la sua competenza e amore per le pietre traspare sicuramente da questo libro, ma ciò non basta per creare un buon romanzo.
Non sono particolarmente credente, ma credo che le bestemmie utilizzate circa 6 volte nel libro e scritto in italiano anche nel manoscritto inglese potessero essere riportate in un altro modo in italiano: chiaramente l'americanissimo "goddamn" non è proprio uguale alla bestemmia nostrana. A me hanno personalmente dato fastidio, consiglio di aggiungerlo nelle note.

Grazie Ne/oN per l’arc.
Per me sono 4 stelle piene. Ho apprezzato molto lo stile di scrittura dell’autrice, la sua conoscenza delle gemme e la sua ricerca storica su usi e costumi e vicende storiche in Italia nel 1300. Un plus è l’ambientazione Fiorentina (città che io amo).

Tralasciando il titolo totalmente fuorviante, questo libro più che essere una storia legata al misticismo delle pietre e al loro utilizzo, è un mistery decisamente poco mistery dove tutto si risolve con botte di fortuna più che a reale bravura dei protagonisti.
Ginevra, che doveva essere così brava e dotata, è la versione femminile di Harry Potter (che ha risolto sempre tutti i suoi problemi con un expelliarmus o lasciato le grane agli altri), antipatica e saccente come poche (gnegnegne io uso le pietre e sono speciaaale) ma in realtà senza gli aiuti giusti, sarebbe diventata cenere in fretta (scusate il cinismo).
L'ambientazione sembrava promettente, ma dopo aver letto che da Porta degli Archi a Genova, nel 1300, per arrivare al mare bastava percorrere una strada in discesa...beh, anche no. Capisco che la toponomastica dal '300 ad adesso sia sicuramente cambiata, ma nemmeno con la più fervida immaginazione posso mettere i piedi a bagno nel mare scendendo da quella zona, al massimo se il Bisagno non fosse tombato potrei pucciarli lì, prendere una barchetta e arrivare davvero al mare.
E Firenze, a parte i nomi delle Chiese, l'ho percepita davvero poco.
Ma in realtà tutta la storia è stata davvero meh, le pietre si "vedono" poco e il perché funzionino è lasciato alla tua immaginazione, la protagonista è gnecca (idem i co-protagonisti, Scooby Gang levati proprio), il "cattivo" è super banale e il finale altrettanto.
Peccato, anche questa lettura purtroppo non l'ho trovata di mio gradimento, ma ringrazio in ogni caso Ne/oN libri per la copia ARC in anteprima.
Ah, dimenticavo, non credo di essere una persona super bacchettona, né tantomeno fervida sostenitrice della chiesa, ma le bestemmie gratuite anche no, please.

2.5
In una Firenze attanagliata dalla peste si dipana un mistero che affligge e condanna i fedeli a subire il castigo divino per non essere a sufficienza dei devoti cittadini, le reliquie dei santi spariscono e qualcuno le dovrà pur ritrovare. Questo il canovaccio generale su cui si evolve la nostra storia, tra religione e superstizione che come tradizione vuole vanno a braccetto senza dirlo apertamente e un enigma che è quanto di più umano e terreno si possa avere.
Senza dubbio si nota ed è da apprezzare il lavoro di ricerca fatto dall'autrice sulle varie fonti da lei consultate che conferiscono alla storia quel tocco di verosimiglianza che fa riconoscere i luoghi e le chiese di Firenze, e il ruolo delle gemme con le loro descrizioni e la loro magia. Quello che non convince però è proprio l'indagine svolta dalla protagonista che manca di suspence risultando poco interessante, Ginevra manca di mordente, non riuscendo ad essere il collante di questo viaggio itinerante alla scoperta di ciò che si cela dietro i furti delle reliquie dei santi, risultando a volte meno interessante dei personaggi secondari che le rubano la scena e riescono ad apportare un pizzico di vivacità ad una storia altrimenti troppo statica.

~ La strega delle pietre ✨
The Stone Witch of Florence è il romanzo d'esordio di @by_annarasche, edito @neonlibri, che ringrazio di cuore per la copia eArc 🙏
Si tratta di un historical fantasy con elementi mistery e vibes un po' fiabesche, e a tratti dark, basato su una ricerca originale condotta dall'autrice sull'uso delle gemme nella medicina medievale.
La protagonista è Ginevra, una giovane guaritrice dotata di un particolare potere, legato alla guarigione e alle pietre preziose, che torna a Firenze dopo ben dieci anni di esilio, richiamata dalle stesse persone che l'hanno condannata come strega, che la implorano di tornare.
Lei accetta, certa che le sue doti poco ortodosse saranno finalmente comprese, e invece viene coinvolta in una missione per salvare la città dalla peste e fermare un ladro di reliquie sacre.
📚 3 MOTIVI PER LEGGERLO:
🏰 Ambientazione storica: la Firenze del XIV secolo è descritta con cura e minuzia, ricca di dettagli, e immerge profondamente il lettore in un'epoca devastata dalla peste nera e piena di superstizioni.
💎Una protagonista affascinante: Ginevra è una figura complessa e magnetica, una donna forte, tenace e dal buon cuore, che lotta per essere riconosciuta in un mondo che teme il suo potere e preferisce zittire persone come lei, relegandole nell'ombra.
✨Una storia originale e diversa: la missione di recupero delle reliquie sacre aggiunge un tocco di avventura, mistero e particolarità alla trama, che intreccia il passato di Ginevra col presente, rendendo il tutto più dinamico e vivace. Anche i personaggi secondari sono ben delineati e tutti molto interessanti, e aggiungono spessore al romanzo.
Il libro mi è davvero piaciuto tanto, fin dalle prime pagine.
Una storia controcorrente, scorrevole e ben costruita, calata perfettamente nella Firenze dell'epoca, pur con tutte le licenze del caso.

Questo libro aveva tutti gli elementi per essere un nuovo favorito, ma purtroppo non è riuscito a coinvolgermi: non riesco a trovare qualcosa che mi abbia colpito positivamente, è tutto troppo forzato e innaturale. Ma cerchiamo di andare con ordine, come sempre.
Il mio primo grosso problema è stata la narrazione: lo stile è freddo e distaccato, molto dettagliato ma poco coinvolgente e immersivo, ero sempre consapevole della finzione; il tono cambia costantemente, da leggero e scanzonato a richiamare le novelle alla Boccaccio del '300, ma senza riuscire a divertire o alleggerire l'atmosfera, a più cupo e quasi tragico, comprensibile data la peste in corso, ma il passaggio tra i due non è fluido e fin troppo evidente perché possa funzionare. Il vero danno è dato dallo stile, però, perché influenza anche i personaggi, soprattutto con i dialoghi: forzati e anacronistici, non aiutano a dare maggior profondità. Inoltre, da Ginevra al Becchino, non ce ne è uno che è riuscito a coinvolgermi: risultano tutti freddi e innaturali, poco approfonditi, puramente funzionali alla storia.
Un altro problema, sempre legato allo stile, è l'ambientazione. L'autrice ha sicuramente fatto le sue ricerche, infatti è tutto molto curato e dettagliato, storicamente fedele (almeno per quello che posso notare io), ma risulta arido e scialbo: le descrizioni non sono evocative o vivide, non ho mai avuto la sensazione di trovarmi nella Firenze del '300 con Ginevra. Insieme alla scelta un filo troppo moderna per quanto riguarda i dialoghi (come dicevo sopra), ho trovato la lettura pesante e noiosa.
La storia non è riuscita a risollevare le sorti del libro: poco credibile, forzata in più punti con conseguenti buchi di trama (anche se piccoli), il finale è raffazzonato e troppo veloce. Inoltre, il titolo è fuorviante: le pietre sono poco presenti, il loro potere quasi per niente spiegato , nè come funzionano esattamente, chi può usarle e perché; insomma manca tutta la parte stregonesca e fantasy che dal titolo e trama sembrava esserci.

Questa lettura è stata un piacevole interludio in mezzo alle letture fantasy perché ricorda piuttosto un romanzo storico un un punta di realismo magico, ci sono cose che tendono al fantasy ma non lo farei rientrare del tutto nella categoria. In particolare in questa lettura la magia si mescola con la religione prima scontrandosi e poi intrecciandosi, cose che ho apprezzato molto perché denota un'apertura mentale impossibile per l'epoca ma che trasmette un messaggio molto bello. Altra cosa che ho apprezzato moltissimo sono le ricerche storiche fatte dall'autrice che ha riportato poi nelle note finali, la ricostruzione della Firenze sotto la piaga della peste è ben curata e precisa, ci sono ovviamente delle licenze poetiche che comunque l'autrice ci spiega. In questo clima di terrore dato dalla peste ho trovato i personaggi divertenti, in parte anche per il loro complessi e per il loro carattere, Ginevra purtroppo non ha saputo conquistarmi appieno perché è una protagonista particolare, però ho adorato il suo rapporto con Lucia perché secondo me era ironico e molto divertente. I salti temporali tra passato e presente ci aiutano a conoscerla meglio, le perdono la sua ingenuità giovanile, ma comunque non mi ha entusiasmato come ha fatto Lucia che è un po' svampita ma fa molto ridere 🤣
Forse la parte mystery poteva essere più accentuata, alla fine Ginevra doveva risolvere un mistero, ma devo dire che è stato abbastanza interessante vedere come pian piano è arrivata alla soluzione, in particolare l'intreccio che si crea tra religione e magia mi è piaciuto moltissimo perché secondo me crea un filone che tende più al realismo magico che al fantasy vero e proprio. Credo comunque che l'autrice sia riuscita a incastrare bene questi due mondi differenti, creando un punto di connessione tra Ginevra stessa e la chiesa che l'aveva esiliata. Tutto sommato è stata una lettura che mi è piaciuta, non ho trovato particolari difetti e ha saputo intrattenermi bene. Come dicevo avrei voluto la parte mystery più accentuata perché mi aspettavo quasi un giallo, ma in realtà ci avviciniamo di più al romanzo storico, non che sia un difetto ma forse mi aspettavo qualcosina lievemente di più. Lo consiglio a chi cerca una lettura ambientata in Italia e che ricorda in parte Il Decameron.
Ringrazio come sempre non è una libri per l'opportunità della lettura in anteprima ❤️

Fede e superstizione, religiosità ed eresia.
Concetti all’apparenza opposti, ma che nell’Italia medievale erano talmente intrecciati tra loro da non poter essere davvero distinti.
Questo romanzo danza proprio sulla sottile linea di confine tra questi due mondi divergenti e paralleli, e conduce il lettore in una delle grandi tragedie dell’epoca, resa immortale dall’inimitabile Boccaccio: la peste di Firenze del 1348.
Seppure con un pizzico di irriverenza (perché, dopotutto, prendere in giro la morte “è l’unico modo per toglierne l’asprezza”), l’autrice cerca di ricreare l’atmosfera dell’epoca e si affida a fonti di ogni tipo, da trattati religiosi e di medicina a libri di incantesimi e lapidari, per ricostruire la cultura dei suoi personaggi e la loro visione del mondo.
Condisce realtà e verosimiglianza con un pizzico di fantasia e così, tra le strade abbandonate e le chiese vuote, sorge Ginevra, con formule magiche sulle labbra insolenti e pietre preziose tra le dita ribelli.
A lei, strega condannata ingiustamente anni prima per la sua conoscenza e il suo anticonformismo, spetta un compito impossibile e una ricerca decisamente lugubre: ritrovare le reliquie rubate, dalle quali sembra dipendere la sicurezza della città, e scacciare così il morbo.
Una ricerca in cui il lettore la accompagna con affascinato disgusto e macabro divertimento, e che nonostante lo stile forse troppo semplice non può non colpire e lasciare il segno.
Ringrazio ancora una volta Neon della possibilità di aver potuto scoprire questa storia in anteprima.

Non vedevo l'ora di poter far richiesta di La strega delle pietre, ringrazio la CE per la copia ARC, la trama mi affascinava. Ho interrotto e ripreso la lettura del romanzo un paio di volte, perché ho detto: "Forse non è lui, sono io", "Forse non è il periodo", "Forse devi dargli un'altra possibilità". Ma nonostante mi sia presa una pausa di alcuni giorni tra una ripresa e l'altra, non è cambiato nulla. Purtroppo questo libro non mi ha coinvolto nella maniera in cui speravo, peccato perché la sinossi era davvero intrigante. Sarà stato che era ambientata in una Firenze medioevale o sarà stato il punto di vista esterno, non lo so. So solo che questa volta non sono rimasta colpita. Mi aspettavo qualcosa alla Maniscalco, presente?
Ginevra è una strega del 1348, dotata del potere delle pietre preziose per curare i malati che viene mandata a recuperare da un ragazzino, l'unico della sua famiglia rimasto vivo, dopo esser guarito alla malattia, che ha colpito tutti. La mia testa si era già fatta mille film. Non so perché ma nella mia fantasia avevo immaginato un corso di eventi differente. La parte iniziale non l'ho trovata niente male... ma capitolo dopo capitolo mi sentivo sempre più pesante. Non sono riuscita, e lo dico a malincuore, a collegarmi alla protagonista e al contesto.

Grazie mille a @neonlibri che mi ha permesso di leggere in anteprima questo libro che uscirà i primi di Novembre
Consiglio caldamente di leggerlo perché per me è un bel 5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐.
Ci troviamo nella prima metà del 1300 in Italia e Ginevra è una donna che è in grado usare la magia delle pietre per curare le persone, per questo verrà accusata di eresia dall' inquisitore ed esiliata, ma dopo alcuni anni verrà richiamata in città per indagare sui furti di alcune reliquie sacre che si crede abbiano aggravato la pestilenza che infesta la città di Firenze. La storia si alterna tra passato dove conosciamo meglio la nostra protagonista e la sua storia, e presente in cui ci troviamo a cercare di risolvere un mistero in una Firenze semi deserta e distrutta dalla peste, nella quale vediamo la nascita di amicizie improbabili durante questi tempi difficili. Ho trovato l'ambientazione storica molto credibile ed immersiva, grazie a questa si esplorano temi ancora oggi importanti come la pericolosità dell'ignoranza e la difficoltà per le donne di farsi strada in una società che si rifiuta di riconoscere le loro abilità. La scrittura è estremamente scorrevole ed ho trovato questo libro molto intrattenente, lo consiglio sia a chi ama i fantasy che a chi apprezza i romanzi storici con qualche indagine.

Ringrazio Ne/oN Libri e NetGalley per avermi fornito l'ARC
Firenze, anno del Signore 1348, la peste nera.... 4 stelle solo per questo!!
immersivo, curato
TRAMA:
Dopo quasi 10 anni di esilio per stregoneria Ginevra viene convocata in una Firenze spopolata dalla peste dove il vescovo la incarica di ritrovare le reliquie che qualcuno sta sistematicamente sottraendo dalle chiese

Ho adorato La strega delle pietre, il come è descritta Firenze medievale è semplicemente delizioso. Scoprire di come le pietre (preziose o meno) fossero usate per curare e proteggere è qualcosa che ignoravo completamente e mi ha sorpresa tantissimo. Ho amato anche come i personaggi siano affascinati dalla "stranezza" e dai poteri di Ginevra. Il rapporto con Fra Michele mi ha fatta ridere molto, un duo di amici così mal assortita che risulta essere semplicemente perfetto! Spero di poter leggere presto altro scritto da Anna Rasche!